Per quelli di voi che sono capitati sul mio sito per la prima volta o, per quelli che invece sono assidui consultatori, perché non hanno i social, vi sarete sicuramente accorti che da più di un mese, cioè dalle passeggiate della seconda edizione di Mozzo Risuona, in calendario non c’è nulla.

Perché non c’è nulla in calendario, vi starete chiedendo?

I motivi sono diversi.

Sono stati mesi davvero densi di attività, che arrivano da anni (diciamo dalla fine del 2020) senza mai una vera e propria sosta, senza vacanze.

E no, non è proprio vero che chi fa un lavoro che gli piace è come se fosse sempre in vacanza!

Ho scelto, e ne sono pienamente consapevole, un ambito non propriamente semplice da “promuovere”, quello della cultura e quello della “fatica”, sono una libera professionista e ogni giorno bisogna davvero inventarsi qualcosa per tirare la carretta, detto questo non farei a cambio con null’altro al mondo!

Però quest’anno in particolare sono arrivata a novembre proprio un po’ bollita, senza avere avuto nei mesi scorsi il tempo, ma ancora di più le energie psicologiche, per mettere a calendario e con la giusta programmazione, escursioni per questa periodo dell’anno.

Non solo di escursioni è fatta una guida

O forse sì, ma non nel mio caso!

Le mie attività, col passare degli anni, hanno iniziato ad articolarsi e declinarsi, sempre più, in settori diversi: oltre alle “classiche” escursioni, c’è l’educazione e la didattica ambientale che svolgo con la Cooperativa Sociale l’Innesto in Val Cavallina, nel “mio piccolo paradiso“; c’è tutto il percorso professionale nell’ambito dell’Interpretazione del Patrimonio, che mi ha portato a diventare tra il 2022 e il 2024 da guida interpretativa a Trainer certificato di Interpret Europe; sono presidente dell’associazione WaBi con la quale scriviamo progettualità, spesso legate a bandi di finanziamento, che coinvolgono le comunità, il territorio, sempre in chiave di mobilità lenta.

Quest’anno c’è stato anche il meraviglioso progetto “Tutti in gioco! Celebrando il Pirlì, gioco tradizionale Patrimonio dell’Umanità”, che mi ha davvero assorbito tantissimo, ma che è stato un’esperienze bellissima e che, spero, proseguirà anche il prossimo anno.

C’è stato il cammino (con tutta la sua organizzazione), lungo la Via Romea Germanica Imperiale, il lavoro con le scuole di Mozzo, e poi un’altra infinità di piccole altre cose, insomma le giornate sono sempre davvero tanto dense.

Un breve e non esaustivo 🙂 riassunto, in ordine sparso, del mio 2024 

Cosa ci aspetta per il 2025?

Ci saranno sicuramente occasioni per stare insieme e per la condivisione, che sia di un pezzo di strada, o di qualche altro “cammino“. Quindi non perdiamoci di vista!

Sono convinta che ogni incontro avvenga sempre per una ragione precisa.

Se avete letto fino a questo punto, vi ringrazio, non era scontato e, quindi anche voi, come me, vi sentirete un po’ come delle marmotte in un mondo di etologi!

Il paradosso della marmotta

“Non c’è animale più surreale della marmotta, disse l’etologo, sta ferma ore e ore a contemplare il sole.
Non c’è animale più surreale dell’etologo, disse la marmotta, sta fermo ore e ore a contemplare me.“ (Enzo Costa)

Certo, “il come percepisci le cose”, dipende dal punto di vista, dalla sensibilità, dal background personale, culturale, professionale, e magari anche da molti altri fattori, che neppure contemplo.
Ma spesso mi sento un po’ marmotta, in un mondo di etologi.