Ti stai chiedendo com’è andato il Cammino Verona Mantova?
Avresti tanto voluto partecipare ma per qualche motivo ti è stato impossibile?
Scopri com’è andata!
25 aprile 2024 – Primo giorno, stanziale a Verona.
Treni regionali che traboccano di persone.
Un po’ di apprensione per chi deve ancora arrivare e non riesce a salire in carrozza.
Poi tutto si sistema.
Il conoscersi e il riconoscersi già.
Il pranzo condiviso in ostello.
Il gatto.
Il tour della città. Che Verona è sempre bella. Che c’è così tanto da scoprire, ogni volta, come fosse la prima volta.
Chiacchiere e risate.
La cena, di un 25 aprile, che sembra un po’ dicembre e un po’ di polenta e del buon vino che scaldano, ci stanno proprio bene.
26 aprile 2024 – Secondo giorno.
Prima vera e propria tappa, da #villfrancadiverona a #voltamantovana.
Angiolino che ci accoglie a Villafranca di Verona.
Le sfogliatine del Caffè Fantoni Villafranca Verona dal 1842.
La leggenda del nodo d’amore.
La sosta al Borghetto sul Mincio, che è una bomboniera, eh, ma meglio il pranzo seduti sulle panchine a bordo fiume.
Sole e caldo, che ci speravi, ma chi lo avrebbe detto, col freddo di ieri.
E poi quanto manca?
E la brum del mmmm?
E i due leocorni?
Canta che ti passa, si dice.
E poi arrivati.
Allora chi c’è per la birra?
27 aprile 2024 – Terzo giorno.
Seconda tappa, da #voltamantovana a #goito.
La visita a Palazzo Gonzaga.
L’incontro con Fede e Marco dell’Associazione Culturale Goito On-Line e il tour della città.
Leprotti, chiacchiere e paesaggi.
Il rumore dell’acqua che scorre a fare da colonna sonora.
Il pranzo al chiosco sul Mincio.
L’immancabile birra a fine tappa.
Il cammino è tante cose, stanchezza, meraviglia, condivisione, passi, pazienza, la partenza e l’arrivo, tutto quello che ci sta in mezzo e tanto altro.
Ma più di tutto, è la miglior medicina per l’umanità.
28 aprile 2024 – Quarto giorno.
Un cammino non si misura in chilometri e dislivelli fatti.
È un viaggio molto personale ed ognuno di noi fa il suo.
È un viaggio che comprende, spesso, della fatica, l’evoluzione interiore, la comprensione di sé, anche attraverso il confronto con il prossimo.
È una scoperta di luoghi e persone.
È il raggiungimento di nuove consapevolezze.
Andrea, Arianna, Barbara, Iris, Marina, Monica, Paola, Silvana, Tiziana.
A voi, miei eroi, un enorme grazie per tutti questi passi fatti insieme, spero di ritrovarvi in futuro, in cammino.
In ogni caso, ormai, siete diventati Camminatori!
Siate orgogliosi della vostra impresa come io lo sono di voi